“La lettura sta ai piedi della vita e i libri sono la camera del vento dove mettiamo alla prova il nostro pensiero e le idee che ci attraversano e dove impariamo l’indirizzo di dove andare, ognuno il suo.” Per questo è nata l’Associazione culturale di impegno sociale Letti di sera che è all’origine di una strada nuova che si va affollando.
Un po’ di storia
Eravamo quattro amici sotto le scale di una piazza nuova, un microfono, un leggio, sgabelli, cuscini sui gradini, sedie intrecciate per pochi ad avvertire il fresco di un’estate già fatta.
Era di luglio e l’anno il 2014. Gli occhi puntati su Oreste che comincia il suo racconto con le immagini di un’intervista a Tuccino, poeta ancora e ancora da scoprire. Da lì un altro appuntamento e poi un altro e poi un altro con Gaetano, Raffaele, Mimmo, Lello, Mario, Renato, Gianni, Giuseppe, Carmen, Paolo, Pino, Antonella, Lino, Silvio, Katia e poi Giampiero, Maurizio, e ancora Lucio, Leonardo, Hamza, Vanessa, Walter, Rosario, Rossella, Elena, Maria Teresa, Marco, Raffaele, Luca, Angelo e ancora e ancora. Fino a Maria Chiara, Federica, Manuel, Antonio ed Emanuele. E siamo ai primi cinquanta incontri. Nel frattempo la prima edizione delle “Letture di Natale” nella Parrocchia di San Rocco (dicembre 2014).
Ma poi la prima edizione della Notte bianca del libro (5 agosto 2015).Quante persone in giro per la città, strette nella Piazza Duca della Verdura a chiudere una notte che nessuno di noi pensava fosse così compresa. Sembrava la festa del Santo Patrono.
Nel frattempo la costruzione di un libro “La città svelata” che racconta angoli, rioni, cortili di Potenza (presentato il 19 dicembre 2015 al Teatro Stabile) e ancora. E non ci siamo fermati qui.
E poi la prima edizione della “Festa della parola” Abbiamo occupato i luoghi più immaginari della città. Dalla Caritas alla Stazione Centrale delle Ferrovie dello Stato, dal Teatro Stabile, dai bistrot ai negozi del centro storico. E ancora la seconda edizione delle “Letture di Natale” sempre nella Chiesa di San Rocco. E così Abbiamo aperto una porta apparentemente scalcinata e dietro….. abbiamo scoperto che ci sono le città, i borghi, le contrade, i paesi, i paesaggi, gli alberi maestosi e il mare infuocato, le valli sinuose e le montagne cariche di colori, il cielo che più cielo non c’è . Dietro quella porta abbiamo mostrato tanta Basilicata ma anche e non solo tutti i Sud con al centro il nostro piccolo mondo. Da qui Letti di sera ha preso una strada nuova e invita gli amici viandanti a venirla a conoscere. La strada si prende salendo una scala che supera un muro.
Di qua ci sono le rovine dell’indifferenza, delle invidie, dei colpi bassi, dell’accidia e di ogni mancanza: di cura, di attenzione, di rispetto, di dono, di amore.
Di là c’è un patto nuovo da stringere con chi leggendo, ascoltando, volendo il confronto, comincia a guardare alla città, alla nostra regione come a cose preziose che sono nostre.
Le dobbiamo custodire con ogni cura, con ogni determinazione non avendo paura di esprimerci, di dire le cose buone che servano a preservare ogni luogo di questa grande regione.
E non più vivere nell’indifferenza. Uno dei grandi dei mali del nostro tempo è la fobia alla partecipazione, il disinteresse per il noi e l’esaltazione del singolo come se non ci fosse comunità. E’ contro la paura e l’ignavia che attraversiamo strade ignote, guadiamo fiumi di insofferenza, tentiamo le scalate ai muri costruiti sulla diffidenza, apriamo porte ai passanti.
Perché c’è sempre una possibilità per recuperare il senso di una comunità che ha valori, tradizioni e un ruolo che vanno, da ora in poi, narrati e agiti di più. E non c’è furbizia in un confronto che si apre su un libro o in una nottata dove scrittori e amanti della lettura, percorrono strade, entrano nei negozi, si appropriano di un bar ubriacandosi di parole, fornendosi di emozioni, quelle che servono a riprendere la speranza, a pensare e ad agire insieme. Quelle che servono a capire che attraverso le numerose attività di promozione della lettura, sia possibile edificare ponti di materiale indistruttibile tra tutti i territori di Basilicata e, con Matera e Potenza, una ragnatela fatta dalle vocazioni e dagli interessi di tutte le comunità di Basilicata. E quando accade è facile accorgersi che un ponte si può costruire oltre la Basilicata. Verso Salerno, per esempio, dove c’è Salerno Letteratura, nove giorni di incontri e di soprese. Lì, quest’anno, portiamo la Basilicata.
Nel segno della cultura le alleanze si creano attraverso sintonie non calcoli, ci sono le condizioni per avere dare fiducia, ciascuno imita l’altro, non lo invidia. E così insieme ad altre venticinque associazioni abbiamo creato la Rete dei Festival del sud, un incontro di energie storico che sembrava impossibile. D’un tratto risorse, scopi, ideali, obiettivi, sogni, aspirazioni, si sono moltiplicati facendo della Rete dei Festival del Sud un vero e proprio atto politico. Perché? Perché abbiamo compreso di avere la responsabilità di raccontare un nuovo Sud, con la sua “differenza” attraverso la cultura. Un vero e proprio atto di resistenza perché, si sa, raccontare è resistere.
Da qui siamo diventati eccoci a “Napoli festa libro”, la prima festa del libro meridionale.
Attraverso la ragnatela, la visione non fa fatica ad uscire. E’ l’intreccio delle intelligenze e degli apporti creativi che fanno una visione. E ci sono donne e uomini che pensano continuamente cose nuove che fanno bene. Una classe dirigente aiuta, non si trattiene dentro i suoi confini, sostiene la cultura quando costruisce ponti e consegna un metodo per immaginare la visione.
Si deve tessere una ragnatela, un ordito più complesso della rete, più fitto perché capace di tenere meglio le relazioni e i legami che devono venire alla luce tra i paesi e le città lucane. La ragnatela, si sa, si forma per catturare le vocazioni di ogni comunità con il loro desiderio di consegnare proposte ricche dell’apporto creativo di ciascuno. E ciò avviene solo attraverso la cultura. Dalla Basilicata, patrimonio irrinunciabile e non negoziabile, si parte sempre.
E intanto…
Un secondo libro “La città capovolta” uscito durante la seconda edizione della “Notte bianca del libro” (4 agosto 2016) Un libro in mezzo a più di trenta incontri disseminati lungo il centro storico e partiti nel pomeriggio dalla Caritas a Bucaletto. Un libro sulla storia della città, sui suoi palazzi, sui suoi personaggi, sulle vicende della cultura che hanno lasciato segni che negli anni si sono impolverati. E noi siamo qui a ridare luce a quelli che hanno tracciato la storia della città e a fare la nostra parte per continuarla. La seconda edizione della Notte bianca si è conclusa in Piazza Duomo. Le scale della Cattedrale piene di giovani, di famiglie, di persone. Uno spettacolo nello spettacolo per una notte con i nostri scrittori venuti per girare tutta la notte nei luoghi più impensati. A dicembre nella Chiesa di San Rocco la terza edizione delle “Letture di Natale”.
E ancora… incontri nei luoghi più diversi della città. Un luogo diventa luogo quando le persone, le parole, i libri, i microfoni, le immagini sullo schermo si confondono e si stringono per una sintesi di quel che non dobbiamo più perderci: la cultura all’origine e a garanzia della vita di una città.
Ad oggi
Circa 300 incontri, confronti, ascolti, emozioni che vogliamo continuare a seminare per tutta Potenza e non solo. Guardiamo alla città che si estende con i paesi e le comunità attorno a Potenza per a creare un nuovo luogo che abbia stesse tensioni, stesso sguardo verso i suoi abitanti. Il 27 maggio abbiamo presentato un terzo libro che meraviglierà sempre: “La città non finisce mai – Potenza svelata dai bambini”. Un cammino di incontri nelle scuole fantastico.
E ancora il 17 luglio “La città E’svelata dai giovani” un libro sorprendente perché abbiamo scoperto il punto di vista, gli stati d’animo, le nostalgie, le speranze e la voglia di costruire dei nostri giovani disseminati per l’Italia e l’Europa. Per la terza edizione della Notte bianca del libro sono arrivati scrittori come Alessandra Appiano, Gaetano Cappelli, Luigi Romolo Carrino, Diego De Silva, Francesco Durante, Isa Grassano. Giorgia Lepore, Oreste Lo Pomo, Giuseppe Lupo, Wanda Marasco, Angelo Mellone, Antonio Monda , Raffaele Nigro, Valeria Parrella, Mimmo Sammartino, Lucio Rufolo, Massimiliano Virgilio. In più il musicista e sassofonista Gabriele Coen.
Essere porto Da due anni “La Notte” ha un filo rosso che la tiene. Abbiamo immaginato, non è stata dura farlo, che Potenza sia un porto a 819 metri sul livello del mare. Si un porto di questo mare, il Mediterraneo che non è un mare ma un luogo di acque creato dai Paesi che si sono fatti attorno, un luogo promessa di riconciliazione e non, come ora, di rifiuto in ogni senso e di guerre che sembrano non finire mai.
Si un porto perché noi diamo retta a Erri De Luca “Quassù c’erano pesci, coralli, conchiglie. Dei loro resti sono fatte le montagne. A chi dice che siamo montanari, rispondo che avevamo il mare prima di loro. Lo dimostro con il pescato inciso sulla faccia della pietra, il calco di una lisca, di una valva di ostrica”